Benvenuti al Cirque des Rêves: un viaggio nell’universo fantasy di Erin Morgenstern

Il circo arriva inaspettato. Nessun annuncio lo precede, niente volantini né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. Spunta così, semplicemente, dove ieri non c’era.

A chiunque è capitato almeno una volta da bambinә di entrare in un circo e rimanerne ammagliati. Tuttә ricordiamo il camioncino che passa per le strade del paese annunciandone l’arrivo, lo spazio recintato all’interno del quale si erge il tendone, il profumo dolce e pungente dello zucchero filato. Il circo è nell’immaginario comune un luogo magico e misterioso e lo sarà sempre.

E se vi dicessi che esiste un circo lontano nel tempo – diciamo negli ultimi anni dell’800 – e ovunque nello spazio – immaginiamolo a Londra, New York, Parigi, Canada – che è magico davvero?

Si chiama Il circo della notte e lo ha sapientemente costruito la penna di Erin Morgenstern, in libreria grazie a Fazi Editore.

Celia è la figlia del famoso illusionista Prospero l’Incantatore. Dotata di poteri magici e orfana di madre, viene cresciuta dal padre, anzi addestrata, con un unico scopo: vincere una sfida. Contro chi, quando, dove e con quali regole è qualcosa che non le è dato sapere e che imparerà insieme al suo avversario solo con il tempo.

Marco è un orfano che un giorno viene scelto, senza sapere bene il perché da un uomo vestito di grigio, il cui nome è Alexander e del quale non avrà modo di sapere molto altro. Marco legge e studia senza sosta e, proprio come Clelia, si allena per una sfida di cui non sa nulla tranne il fatto che sarà lui a fare la prima mossa.

L’autrice mette in scena in storia di fantasia che non si risolve in colpi di bacchetta o duelli eclatanti, ma crea un mondo costruito attorno a un giochi di equilibri perfetti, una scacchiera sulla quale ogni mossa crea qualcosa di nuovo e incredibili, a cui non si può rispondere che con un’altra nuova e incredibile creazione.

È così che nasce il Cirque des Rêves, un dedalo di tendoni, un insieme di mondi in perfetto equilibrio tra loro. Il circo apre e vive solo di notte, mentre di giorno i suoi personaggi sembrano come svanire. Visto da fuori nonostante la sua maestosità appare come un circo normalissimo, ma una volta dentro una forza inspiegabile sembra ipnotizzarti.

Celia e Marco combattono la loro sfida ignari delle regole del gioco, mossi soltanto da una sorta di tensione che più che renderli avversari li avvicina trasformandoli in amanti. Ogni duello diventa una modo per scambiarsi lettere d’amore: Marco costruisce nuovi magnifici tendoni solo per Celia e lei in risposta li arricchisce di altrettanto magici particolari.

In un tempo che si dilata – la narrazione va avanti e dietro nell’arco degli anni – seguiamo contemporaneamente la storia dello sviluppo del Circo e il progredire della sfida tra ә due protagonistә, fino a renderci conto che l’una e l’altra sono imprescindibili.

Vincere la sfida significa morire, ma la morta di Celia o di Marco vuol dire anche la morte del circo. Esiste un modo per scappare da questa prigione che entrambi, inconsapevolmente hanno costruito?

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