Di chi è la colpa? – L’ultimo romanzo di Alessandro Piperno

Quando le cose non vanno come vogliamo, quando qualcosa di brutto ci sconvolge e lascia segni che non possiamo cancellare, una è la domanda che continuiamo a ripeterci: di chi è la colpa?

Rispondere a questa domanda non è facile, forse impossibile, perché la colpa non è mai soltanto di qualcunә. A volte è condivisa, altre è solitudine e solitaria, altre semplicemente non è.

A questa domanda cerca di rispondere il protagonista di Di chi è la colpa, l’ultimo romanzo di Alessandro Piperno, edito da Mondadori.

Il romanzo si apre con un protagonista bambino che ci descrive la quotidianità di una famiglia piena di debiti e problemi, intrappolata tra le quattro mura di un appartamento in periferia. I genitori, così diversi e così lontani, portano i segni delle litigate notturne, delle incomprensioni di una vita insieme che sarebbe dovuta andare diversamente.

Un giorno le cose cambiano tragicamente: la madre muore cadendo dalla finestra dopo una lite con il marito che viene incolpato dell’accaduto. Il protagonista viene adottato dallo zio, Gianni, e la sua vita va incontro a una trasformazione che lo cambierà profondamente. Segno di questa inversione di rotta è anche un cambiamento della narrazione.

Il narratore ci presenta una carrellata di personaggә tipo della Roma per bene, una Roma che è diventata casa del nostro protagonista, cresciuto secondo i canoni di una società alto borghese, perfettamente imbevuto di quegli ideali ipocriti, meschini e amorali. Tra questi personaggә spicca Francesca, una ragazza dal carattere irriverente e istintivo, che lo farà innamorate perdutamente.

Di chi è la colpa è un’indagine profonda, un pareggiare i conti tra l’io del passato e quello presente, due facce diverse di una stessa persona. A chi dare la colpa di quanto accaduto tanti anni addietro? A chi dare la colpa delle incomprensioni, dei problemi irrisolti? A chi dare la colpa per essere diventato un’altra persona? Forse al “lavaggio del cervello di zio Gianni? Quel fasullo!”

Palese è il richiamo a Tolstoj, citato in apertura, e maestro del tema in questione: la colpa. L’autore parte da un fatto di cronaca per costruire, in maniera magistrale, una storia che colpisce, emoziona e ci lascia spunti su cui riflettere e da elaborare. La colpa diventa vera protagonista del romanzo, una forza silenziosa che logora lentamente, un’incognita in attesa di essere risolta.

Dove si giudica, non c’è giustizia

Questa citazione riassume l’intero tormento su cui si fonda il romanzo. La ricerca di risposte, la voglia di dare ordine ai fatti, alle cose è difficile, se non impossibile. Nel romanzo, come nella vita, le carte si mescolano e passato e presente si sfidano tra loro. Non mancano colpi di scena, momenti di tensione e confusione che portano i colpevoli a trasformarsi in carnefici e viceversa.

Eppure, nonostante la lunghezza del romanzo – più di quattrocento pagine – l’intreccio dei tempi, le metamorfosi dei personaggә, il peso di un’indagine introspettiva, Di chi è la colpa si fonda su un perfetto equilibrio. L’autore non cade mai nell’eccesso: troppe descrizioni, troppi particolari, troppo carico emotivo. Tutto si gioca su una combinazione perfetta di elementi tenuti perfettamente in equilibrio tra loro a rendere la lettura scorrevole, coinvolgente e mai pesante.

Verità e menzogna sono i due pilastri che tengono in piedi questa struttura, e il compito di chiarirne il campo d’azione, di affiancare l’una a determinati eventi o personaggә e l’altra a altri spetta soltanto al narratore che altro non è che il protagonista del racconto. Quest’identità tra chi racconta la storia e chi la vive è ciò che rende la ricerca del “colpevole” ancora più difficile. Il narratore-personaggio non è in grado di guardare le vicende dall’esterno, di separare se stesso da quanto raccontato.

Così, anche quando una risoluzione sembra palesarsi alla fine del romanzo, quando ci troviamo a fare i conti con un protagonista ormai adulto, ci troviamo a chiederci: possiamo davvero fidarci? Lascio a voi la lettura per rispondere a questa ultima domanda.

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