Mar dei Sargassi, una nuova casa editrice controcorrente – L’intervista ad Alessandro Campaiola

La casa editrice Mar dei Sargassi è appena nata ma ha già le idee molto chiare: vuole essere un megafono generazionale, raccontare voci messe a tacere ed esplorare storie vere fuori dal comune. Come quella di Milena Quaglini, pluriomicida. Se esiste una serial killer che può destare empatia è proprio lei: assassina di uomini violenti, quelli che, nella storia della sua vita, l’avevano umiliata e brutalizzata. Ed è proprio questo il tema attorno a cui gira il libro Milena Q – Assassina di uomini violenti di Elisa Giobbi, la prima uscita di Mar dei Sargassi Edizioni, la compassione verso una donna che ha ucciso più di una volta, e non solo per legittima difesa. Le vittime accertate sono tre, poi non si sa quante altre. Si può provare compassione per un’assassina?

A parlarci del libro e di questa nuova esperienza editoriale è Alessandro Campaiola, il direttore editoriale di Mar dei Sargassi Edizioni.

Siete appena nati, eppure questa  non è la vostra prima avventura. Che ne dite di raccontarci di più di questa redazione giovane e preparata?
Siamo nati del dicembre del 2016 come testata giornalistica. Cercavamo un luogo in cui essere, e lo abbiamo creato. Da subito, il focus principale della rivista è stato incentrato sul mondo della letteratura. Ricordo le prime recensioni: compravamo – a rotazione – i libri che ci interessavano, poi, pian piano, ci siamo guadagnati la fiducia delle case editrici e oggi siamo un punto di riferimento per una larga fetta dell’editoria indipendente. 

La redazione di Mar dei Sargassi

Lo scoppio della pandemia, nel 2020, ha un po’ frenato il fiorire di alcune attività, ma ha accelerato la volontà di diventare, noi stessi, editori. Così, dopo un anno di riunioni e ricerca sui testi in Italia e all’estero, abbiamo presentato il progetto nel corso di un grande evento con Valeria Parrella. A febbraio è uscito il nostro primo libro, Milena Q., il risultato – come ben dicevi – del lavoro di una redazione giovane e brillante, composta principalmente da donne, tutti d’età tra i 25 e i 35 anni. Siamo un gruppo sano e coeso, decidiamo tutto insieme, ognuno con le sue peculiarità. Quando abbiamo deciso di affrontare il mercato del libro, abbiamo superato le perplessità del caso guardando in casa nostra: avevamo già un editor, un grafico impaginatore, i traduttori. Insomma, perché no? Ed eccoci!

Una scelta editoriale controcorrente, sia nella scelta dei temi trattati, che nel modo in cui vengono affrontati. Pensate che sia necessario schierarsi in questo periodo storico?
Assolutamente sì, chi fa cultura non può esimersi dall’influenzare il pensare altrui. Chiunque si siede alla scrivania lo fa pensando che il risultato del proprio lavoro verrà letto da decine, centinaia, si spera migliaia di persone. Ci vuole un gran senso di responsabilità ma ciò non vuol dire nascondersi. Abbiamo le idee molto chiare: siamo per la multiculturalità, per i confini intesi come opportunità, luoghi da abbattere, per le minoranze, per le periferie da trasformare in centro. Tutto ciò che ha a che fare con i diritti dell’uomo e l’uguaglianza è il nostro carburante. I libri, come i giornali, hanno un potere enorme, bisogna usarlo nel modo giusto.

Parliamo proprio di questa prima opera, Milena Q. – Assassina di uomini violenti: in che genere lo inserireste? E come avete trovato l’autrice, Elisa Giobbi?

Elisa Giobbi. Foto di Antonio Viscido

Non sono abile a collocare un libro nelle caselle dei generi letterari, a meno che non sia dichiarato, come nel caso dei gialli. Milena Q. è un atto di coraggio, una voce disturbante che vuole raccontare una storia di violenza sulle donne attraverso l’agire di una protagonista – realmente esistita – violenta a sua volta con i suoi aguzzini. Ecco dov’è che proviamo a essere controcorrente: nessuno si inventa più niente oggigiorno, ogni tema è stato trattato tante volte, ma si possono offrire chiavi di lettura differenti. Ed è ciò che abbiamo pensato di fare quando abbiamo deciso di pubblicare questo romanzo. Elisa Giobbi ci è stata presentata da un agente letterario, e il giorno successivo discutevamo già i termini del contratto. Ci ha convinti immediatamente.

E il futuro del Mar dei Sargassi qual è? Svelateci qualche nuova uscita e i nuovi progetti a cui state lavorando…
Innanzitutto, nei giorni scorsi abbiamo annunciato quella che è una partnership di cui andiamo molto orgogliosi e della quale siamo felicissimi – oltre che per noi – per l’intera città di Napoli. Lavoreremo ai corsi di editoria con la Scuola del Libro di Roma, offrendo il percorso formativo che solitamente si svolge nella capitale anche agli interessati sul territorio partenopeo.
Per quel che riguarda i libri, invece, il mese prossimo pubblicheremo un saggio che in America sta facendo molto parlare di sé: si intitola Fat Phobia, e credo di non dover aggiungere altro, se non che di argomenti come questo si parla ancora troppo poco e male. Vi anticipo, poi, che stiamo lavorando alle edizioni italiane di due capolavori, uno del passato e uno recente. Il primo è il romanzo d’esordio di uno dei più grandi scrittori e rivoluzionari cubani di sempre, Celestino prima dell’alba, di Reinaldo Arenas, tradotto per l’occasione da Alessio Arena, scrittore e traduttore di fama internazionale. Infine, in autunno, porteremo in Italia Birgit Birnbacher, vincitrice del premio Bachmann, con un romanzo sul carcere, un altro dei temi a noi molto cari. 

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