La Maledizione della vedova di Ruth Gilligan – In lotta tra folklore e modernità

Úna e sua madre vivono nella contea di Cavan. Il sogno di Úna è quello di entrare a far parte dei Macellatori, quello di sua madre, probabilmente, di vivere una vita come normale. Tra loro una presenza-assenza, Cúch, un padre ma anche un uomo legato alle tradizioni, tradizioni nelle quali crede con una tale forza da portarlo a vivere per undici mesi l’anno lontano dalla sua famiglia.

Davey e la sua famiglia – una madre gravemente malata e un padre appena uscito dall’alcolismo – vivono invece nella contea di Monaghan. Una famiglia che dalla tradizione ha preso le distanze e che ha deciso di rientrare in quella parte di popolazione irlandese che crede nella modernità e nel progresso.

Geograficamente distanti, due facce della stessa Irlanda, queste due famiglie si ritrovano legate da un filo rosso al quale nemmeno loro hanno la consapevolezza di essere attaccatә fino a che un tragico evento forzerà le loro strade a incontrarsi.

La maledizione della vedova di Ruth Gilligan, edito da Francesco Brioschi Editore, è un’indagine nel senso più comune del termine. Un corpo è stato ritrovato e bisogna fare chiarezza: chi ha ucciso l’uomo? Perché il cadavere è stato rinvenuto in un modo così strano?

Contemporaneamente assistiamo a una seconda indagine, quella che cerca di comprendere il perché di certi cambiamenti epocali e ricerca le ragioni che ci spingono ad aprirci al futuro e quelle che, invece, obbligano altrә a rimanere attaccati alle tradizioni. Un compromesso è possibile?

Più storie si intrecciano insieme portando a galla diverse tematiche certamente attuali. Le vite di Úna e sua madre sollevano le questioni di genere. Ulna non potrà diventare ciò che desidera perché è una donna. Questo genera in lei ansia, frustrazione, rabbia, gli stessi sentimenti che tormentano sua madre.

Grá e Eileen sono sorelle e hanno scelto di prendere strade opposte. Se la prima ha scelto di seguire la tradizione, la seconda ha imboccato la strada della modernità senza voltarsi indietro. I legami di sangue, però, sono qualcosa di molto difficile da spezzare, così come è difficile sradicare tradizioni e leggende da un paese come l’Irlanda. Così le vite delle due sorelle saranno costrette a rincontrarsi quando uno scontro tra passato e futuro sarà inevitabile.

La storia si muove su piani temporali e spaziali diversi che rafforzano il contrasto passato-futuro alla base di tutto il romanzo. Le contee di Cavan e Monaghan in Irlanda contro New York, simbolo per eccellenza della modernità, della grandezza e della mano distruttrice dell’uomo; il 1996 contro il 2018. A fare da ponte tra spazi e tempi diversi è una foto, unico elemento in grado di immortalare un preciso instante e tramandarlo uguale nel tempo.

Anche la struttura dei personaggi è costruita sull’opposizione: i Macellatori – emblema dell’universo maschile e simbolo di forza e virilità – e le donne – mogli, madri e figlie. Se la tradizione vieta alle seconde l’accesso al mondo dei primi, la modernità – non senza una serie di limitazioni – rende possibile un contatto tra le due realtà. Davey prenderà il coraggio di ammettere chi è davvero e Úna la tenacia di andare in fondo a ciò che il passato ha cercato di tenere nascosto.

Un mistery thriller avvincente, una storia che si serve della finzione del romanzo per porre domande a cui negli ultimi anni cerchiamo sempre di più di dare risposte.

Immagini: shorturl.at/sHKPT, shorturl.at/ilwK3

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