Emma e l’unicorno – Do You Believe in Unicorns?

Magliette, felpe, pigiami, quaderni, stampe, peluche, zaini, cartoline, sticker, cover, giocattoli e via dicendo. Negli ultimi anni si potrebbe dire che è nata una vera e propria unicorno-mania corredata da un merchandising ricco e colorato, accompagnato spesso da glitter e arcobaleni. Gli unicorni, questi animali magici e mitologici che ispirano subito simpatia e gioia, sono così diventati anche protagonisti di libri, cartoni animati, fumetti e anche di spot pubblicitari (avete mai visto la pubblicità dello Squatty Potty con tanto di slogan “This Unicorn Changed the Way I Poop”? Per la cronaca, è super divertente).
Qualche settimana fa è uscito per la collana TipiTondi di Tunué Emma e l’unicorno, versione italiana (tradotto da Laura Bortoluzzi) di Phoebe and Her Unicorn, scritto e disegnato da Dana Simpson, una serie di successo che negli Stati Uniti ha venduto oltre 1,6 milioni di copie.

Emma è una bambina solare ed energica, piena di immaginazione e con il sorriso sempre sulle labbra. Dai suoi compagni di classe viene considerata un po’ stramba, soprattutto da Dakota che adora chiamarla “principessa stupidotta”. Nonostante tutto, a Emma del parere degli altri non importa nulla e vive le sue giornate in modo spensierato e allegro (e anche un po’ monotono…). Almeno fino a quando non incontra Marigold Musetto Divino. O anzi, fino a quando non tira un sasso nel lago e colpisce Marigold, uno splendido unicorno bianco, vanitosa, egocentrica e ironica.

Dopo essere stata liberata, Marigold dice a Emma che, per ringraziarla, esaudirà un suo desiderio. Così Emma le chiede di diventare la sua migliore amica. L’unicorno non ha scelta e poi quella bambina con le trecce e le lentiggini sul viso le ispira anche molta simpatia. Dopo avere lanciato lo scudo della noiosità (l’incantesimo che permette agli unicorni di restare un mito) per evitare che tutti vedendola si sbalordiscano, Marigold ed Emma passano molto tempo insieme senza che nessuno – compresi i genitori di Emma – si stupiscano vedendola al fianco di un animale fantastico.

Emma e Marigold chiacchierano spesso (non mancano i botta e risposta divertenti e peperini), giocano (anche se è un po’ difficile giocare a “sasso, carta, forbice” con un unicorno), si confidano. Per via dello scudo della noiosità nessuno si meraviglia che Emma arrivi a scuola su un cavall… pardon, un unicorno bianco. Grazie alla sua nuova migliore amica Emma si sente più sicura di sé e diventa gentile perfino con Dakota (che a sua volta è un po’ invidiosa del fatto che la sua arcinemica abbia un unicorno tutto per sé). Tra feste di compleanno e di Halloween, lezioni di pianoforte e di ginnastica, cavalcate in riva al lago e agenzie investigative Emma e Marigold diventano inseparabili tanto che arrivati a fine lettura ci si domanda: “È già finito?” (in USA sono stati pubblicati diversi volumi della serie, speriamo arrivino anche qui in Italia!).

Marigold ed Emma, così diverse non solo per via dell’aspetto fisico, costruiscono un’amicizia sincera e realistica, animata da fantasia e avventure. Una storia che tocca anche altre sfere personali del mondo dell’infanzia tra cui la scuola, la famiglia e anche un accenno di bullismo (perché si sa, il bullismo comincia anche alle scuole elementari).

Emma e l’unicorno raccoglie diverse gag esilaranti che si chiudono nel giro di poche tavole e che mettono di buonumore. Una lettura per tutte/i coloro che amano gli unicorni, indipendentemente dall’età!

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