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#Libromania – Intervista a Libreria Garbolino Chivasso

Ormai è più di un anno che condivido con voi lettori le storie di librai e libraie che gestiscono librerie indipendenti. Quando ho cominciato, a giugno del 2017, credevo fermamente nel mio progetto perché è importante conoscere le piccole grandi realtà che ci circondano e di cui, spesso, non sappiamo abbastanza e, in alcuni casi, proprio nulla. Queste interviste mi hanno permesso e mi permettono tuttora di dare la parola a persone che hanno una passione enorme e che mettono l’anima nel loro lavoro. Non avrei mai immaginato di riuscire ad arrivare in posti che non ho mai visitato, ma per fortuna esiste la tecnologia. Quando ho intervistato Cristina de L’armadilla, si è instaurato uno scambio di mail proficue ed è grazie a lei se sono approdata a Chivasso in provincia di Torino e ho intervistato Paola. In questa intervista ha detto cose bellissime e degne di nota, perfette per concludere quest’anno.

Ciao Paola! Grazie per l’intervista! Come prima cosa puoi raccontare ai nostri lettori di te e la storia della tua libreria? Quando hai deciso di aprirla e perché?
Grazie a te per l’opportunità!
Credo di essere nata libraia: fin da piccola giocavo a vendere libri arrampicandomi impavida sugli scaffali gonfi di libri in camera di mio fratello. Quando avevo vent’anni ed ero una studentessa universitaria sono stata assunta in una libreria indipendente dove ho lavorato per cinque anni, quella stessa libreria che esattamente undici anni dopo è diventata mia!
Già, perché io non ho aperto una libreria, ma l’ho rilevata, accettando una sfida che si è rivelata molto impegnativa: infatti se può sembrare più “facile” avere un’attività già dotata di una propria storia e una propria clientela, è anche vero che si ereditano le caratteristiche della gestione precedente, decisamente molto diverse dalle mie!
In questi tre anni e mezzo l’ho resa mia pur mantenendo il nome originario, ho coltivato i rapporti con i clienti e con le istituzioni del territorio, ho dato la mia impronta all’arredamento ma anche alla proposta di libri e la parola d’ordine per me è sempre stata PERSONALITÀ&CORTESIA: vorrei che l’esperienza di chi frequenta la mia libreria sia qualcosa che si ricorda con affetto.

Come si svolge la tua giornata tipo?
Io abito a Torino, quindi normalmente arrivo in libreria abbastanza presto per evitare il traffico della città nell’ora di punta: adoro godermi il tempo calmo della libreria negli orari di chiusura, perché è un po’ come ritrovare la sintonia e il profumo di casa mia.
Normalmente sfrutto questi momenti per tutto quello che è il lavoro “d’ufficio” e quindi fatture, ordini ecc… Durante l’orario di apertura, essendo sola a gestire tutto, mi dedico ai clienti, mi informo sulle novità in uscita, ma quello che impegna di più il mio tempo è sistemare: aprire scatole, lavorare sul gestionale, ma soprattutto prendere coscienza dei libri che arrivano ed escono ogni giorno per personalizzare i consigli ai miei clienti.
Insomma: le mie giornate vorrei che fossero di 72 ore!

La tua libreria si trova in provincia di Torino. Che rapporto c’è con gli altri librai del territorio?
Sono solidale con le librerie indipendenti, non solo del territorio, ma di tutta Italia. Quotidianamente mi capita di suggerire ai miei clienti di rivolgersi ad altre librerie specializzate, dove credo possano trovare quello che cercano.
Ritengo fondamentale la collaborazione per la creazione di un vero e proprio CIRCOLO VIRTUOSO che favorisca le librerie indipendenti e dico questo non perché io voglia demonizzare le catene o la grande distribuzione: semplicemente non credo sia logico paragonare un artigiano a un supermercato!

Quali novità ci sono in cantiere per il 2019?
Una delle sfide in una piccola libreria è proprio quella di proporre sempre qualcosa di nuovo.
Quindi nel 2019 proseguiranno gli incontri del gruppo di lettura e terminerà il laboratorio sulle Api per i piccoli (12 e 26 gennaio alle 10.30) e ci saranno incontri con gli autori (non mancheranno attesi ritorni e novità!). Visto il successo che hanno avuto alcune iniziative del 2018, ci saranno nuove proposte per i piccoli (letture e laboratori) ma anche per i grandi perché per esempio ci saranno giornate dedicate ai lavori manuali di scrapbooking!
Inoltre una bellissima iniziativa insieme a “Il negozio della mamma di Cle” di Rivoli, mi vedrà impegnata in un evento di due serate –una a Chivasso e una a Rivoli- insieme a Cristina Caboni!
Infine, uno dei miei obiettivi per il 2019, quello più impegnativo e sfidante, è di rinnovare totalmente la proposta a scaffale, privilegiando l’editoria indipendente e i libri BELLI piuttosto che quelli da classifica e quindi di leggere ancora di più!

Qual è la fascia d’età che frequenta di più la libreria?
Sicuramente quella più simile a me, quindi direi tra i 30 e i 50 anni.
Le donne sono sicuramente lettrici più accanite degli uomini, più partecipi ed entusiaste.
E poi i giovanissimi lettori: da 0 a 9 anni. Tra i buoni propositi c’è anche quello di mantenere vivo l’interesse per la lettura a partire dai 10 anni, ci sto lavorando insieme a volenterosi insegnanti e spero che il 2019 porti buoni risultati!

Ho visto che gestisci anche il gruppo di lettura. Chi sceglie il libro del mese? E quali sono le cose più belle che capitano durante gli incontri del suddetto gruppo?
Quello del gruppo di lettura è stato forse il successo più bello (e inatteso) del 2018. Non credevo che le persone avrebbero partecipato e invece c’è stata un’affluenza di molto superiore a ogni più rosea aspettativa… Il libro, beh quello lo scelgo io! Nei primi tre mesi di vita del gruppo ho proposto libri che a me erano piaciuti molto e su cui, credevo, ci fossero anche riflessioni da fare. Cerco libri non troppo pesanti (come spessore e come storia) perché mi rendo conto che non per tutti sia facile concedersi tempo per la lettura.
Cose belle molte, ma ne scelgo tre.
1) Il fatto che parlandone si possano in qualche modo scoprire cose nuove e diverse di un libro che si è letto: la pluralità di punti di vista è arricchente e in alcuni casi ha fatto cambiare opinione su un libro.
2) C’è condivisione di vita e sentimenti propri: è capitato più volte che le persone raccontassero esperienze personali anche proprie che la lettura aveva smosso. Ma come dico sempre quello che succede nel gruppo lettura, rimane nel gruppo lettura!
3) Per dicembre avevo proposto la lettura di Torpedone trapiantati di Francesco Abate (Einaudi StileLibero) e alla serata ha partecipato anche l’autore: credo sia stata una delle serate più toccanti ed emotivamente importanti che ci siano mai state in questa libreria. Consiglio a tutti la lettura di questo libro e anche di Chiedo scusa.

Francesco Abate all’incontro del gruppo di lettura.

Qual è il libro che quest’anno è stato importante per te?
Il libro che mi è piaciuto di più è senza dubbio Resto qui di Marco Balzano (Einaudi).
Ma quello più importante è stato Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman (Garzanti), libro che mi ha commossa ma soprattutto che mi ha dimostrato la potenza della scrittura e del coinvolgimento e che mi ha fatta ricredere, perché arrivata a pagina quaranta volevo abbandonarlo, e invece…

Dove possono seguirti i nostri lettori?
Sulla mia pagina Facebook e su Instagram: in entrambi i social sono presente come Libreria Garbolino Chivasso.

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