#Libromania – Intervista a L’Ora Blu

Libromania – Intervista L’ora blu

È passata una settimana dalla fine di Firenze Rivista, il festival delle riviste e della piccola e media editoria. Per noi di Tropismi è stato il nostro primo festival, un’emozione unica. Vi ringraziamo tanto per essere passati a salutarci! Soprattutto, ringraziamo Elena Molini di Piccola Farmacia Letteraria (che ho intervistato tempo fa qui). Essere librai indipendenti non vuol dire soltanto avere una maggiore cura del “cliente”, ma significa anche coltivare rapporti, agire con serietà e passione. Ed Elena ce lo ha dimostrato enormemente! Oggi la parola passa ad Andrea Mello, libraio de L’Ora Blu che si trova proprio a Firenze. Grazie, Andrea, per aver condiviso la tua storia con noi!

Ciao Andrea! Intanto ti ringrazio per avere accettato di essere intervistato per la nostra rivista! Per prima cosa ti chiedo: ci racconteresti un po’ di te? Quando è nata l’idea di aprire una libreria e perché?
Ho aperto l’Ora Blu circa quattro anni fa. Avevo già lavorato nel mondo delle librerie di Firenze. La gestione individuale della libreria per altro si è dimostrata diversa e direi anche molto più stimolante. Ho studiato Scienze della Comunicazione a Siena ed è stato in quel contesto cittadino che dentro di me è iniziato a crescere il piacere di “frequentare gli scaffali” delle librerie e avventurarmi verso autori e materie anche che non conoscevo. La sola curiosità e quindi la lettura successiva mi faceva intraprendere uno o più sentieri. Si capirà forse che è stata quella curiosità iniziale a portarmi all’Ora Blu. La libreria non è un’isola, ma una nave: sempre in movimento.

Come mai l’hai chiamata L’Ora Blu?
L’ora è blu è il momento in cui tutto si ferma per ricominciare. È un attimo del giorno di passaggio, è un passaggio, dal giorno alla notte. La lettura è questo per me, un gesto che fa fermare il quotidiano, un attimo in cui si legge che è una maniera di avvicinarsi a se stessi.

Quali sono gli eventi previsti in autunno?
Molti seminari di varia natura: psicologia, letteratura, filosofia e soprattutto incontri in cui le varie discipline si intersecano in dialogo tra loro.

Perché, secondo te, è importante acquistare in una libreria indipendente?
La libreria indipendente ha carattere e sangue. C’è una scelta quotidiana, c’è un dialogo col cliente che si conosce dal primo libro che acquista. Mi piace ricordare i libri che sono stati acquistati dai clienti, segnano un passo. Musil nell’Uomo senza qualità, diceva che “le città si riconoscono al passo”: un po’ è così anche per le librerie indipendenti, hanno anche loro un “passo”.

Ti sono mai capitate richieste strane?
Quando qualche cliente si avventura nei libri introvabili o esauriti, allora lì c’è tutta la bellezza del mio mestiere, perché puoi arrivare a comprarli anche all’estero.

Tre libri che consiglieresti ai nostri lettori.
La rovina di Kasch di Roberto Calasso, Le relazioni pericolose di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, My beautiful di John Berger.

Dove ti si può seguire?
Su Facebook e Instagram!

Grazie mille!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.