Il muro – In una Terra post-apocalittica due fratelli cercano di sopravvivere

Finalmente dalla scorsa settimana i libri e i fumetti hanno ripreso a uscire e a popolare gli scaffali delle librerie che in questi mesi non si sono fermate un momento.  Ma quant’è emozionante aprire gli scatoloni con i nuovi arrivi per i librai? E quanto lo è per i lettori sfogliare finalmente un volume che desideravano da mesi? Tra slittamenti, rinvii e revisioni del piano editoriale da parte delle case editrici l’attesa è stata lunga e adesso si lavora a ritmo serrato per ripristinare una “certa normalità”.

Doveva uscire a marzo, ma si potrà sfogliare dal 20 maggio in poi il primo volume de Il muro, trilogia disegnata da Mario Alberti tratta da un’idea di Antoine Charreyron. Si intitola Homo homini lupus e parla di muri e di migranti (due tematiche attualissime), ma non solo.

La storia nasce nel 2011. Charreyron si trova negli Stati Uniti e scopre che Nicolas Sarkozy, a quel tempo presidente della Repubblica francese, in conflitto con l’Italia, vorrebbe innalzare un muro in tutta Europa per evitare che i migranti arrivino e oltrepassino i confini. Da questa triste vicenda in Charreyron inizia a materializzarsi l’idea per un film che vede protagonisti due ragazzi che – per sopravvivere – devono varcare un muro alla ricerca di una vita migliore. Il progetto ha delle basi solide, Samantha Vincent (produttrice cinematografica, ndr) aiuta Antoine a svilupparlo ma purtroppo, ironia della sorte, i due si ritrovano davanti a un muro: quello del budget troppo alto per realizzarlo.

Fortunatamente viviamo in un’epoca che anno dopo anno è diventata sempre più cross-mediale e trans-mediale ed è per questo che se The Wall non può essere un film, può essere trasposto in fumetto. Grazie alle sue conoscenze Charreyron contatta Olivier Jalabert, direttore di Glénat Comics e qualificatissimo editor, che è entusiasta del progetto e che trova l’artista a cui affidare il lavoro: Mario Alberti, disegnatore, illustratore e sceneggiatore che lavora con le più grosse case editrici di fumetto (basti citare la stessa Glénat, ma anche DC Comics, Marvel e l’italiana Sergio Bonelli Editore).

In questo primo tomo facciamo la conoscenza di Solal ed Eva, due fratelli orfani, che vivono in una Terra post-apocalittica, distrutta dal cambiamento climatico e dal consumismo, e soggetta all’egoismo. Non è un caso che il sottotitolo di questo volume sia Homo homini lupus, citazione di una commedia plautina ripresa dal filosofo Thomas Hobbes «per designare lo stato di natura in cui gli uomini, soggiogati dall’egoismo, si combattono l’un l’altro per sopravvivere» (Treccani).

Solal, un adolescente esperto in meccanica, vive insieme alla sorellina Eva, affetta da una malattia cronica. Sulla Terra è ormai complicato trovare le medicine e l’intento di Solal, iperprotettivo nei confronti di Eva, è quello di oltrepassare il muro e arrivare a ED3N, un’oasi felice, un paradiso tecnologico in cui si sono rifugiate le persone più ricche e fortunate e dove, a quanto pare, è possibile ritrovare un certo benessere.

Alberti catapulta immediatamente il lettore in una Terra in cui vige il caos più totale. Dai disegni, pieni di dettagli che abbracciano la meccanica, l’abbigliamento, il paesaggio circostante, si denota la miseria, l’abbandono, la polvere, e ci si riesce a immaginare perfino un silenzio interrotto dagli sbuffi dei motori e dal rumore degli ingranaggi.
Solal ed Eva incontrano fin da subito diverse persone: Alberti riesce a ricalcare sui volti e sulle espressioni di tutti gli esseri umani presenti la loro paura, che porta alla mancanza di fiducia nel prossimo, un tornado di mors tua, vita mea.

Le sensazioni sono amplificate dai colori utilizzati: per la Terra post-apocalittica vengono usate diverse tonalità di giallo che danno un senso di aridità. In ED3N, invece, l’atmosfera pare più distesa (anche se non troppo) per il cielo azzurro macchiato di bianco e per il verde intorno.

Una storia di ingiustizia sociale in cui le guerre e le migrazioni generano ostilità che Eva e Solal, e con loro tutti gli altri sopravvissuti, tentano di schivare. I due fratelli sono costretti a separarsi e questa prima parte è un’introduzione che lascia chiunque la legga in trepidante attesa. Ma per scoprirne di più, dovremo attendere il secondo volume.

Potrebbe interessarti:

L’Unione europea: una storia di ponti e di muri – Intervista a Marco Magnone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.